Signoraggio: informazione corretta

La Procura su Cosentino "Processate quel politico"

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47born
view post Posted on 24/12/2010, 22:55




Da Repubblica

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NICOLA Cosentino sul banco degli imputati. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex sottosegretario all’Economia, tuttora coordinatore regionale del Pdl, accusato di concorso in associazione camorristica. Sarà dunque il giudice a decidere sull’ipotesi di collusioni fra il temibile clan dei Casalesi e il leader del partito di maggioranza relativa in Campania e in Parlamento.

Relazioni inserite dall’indagine condotta dai pm Giuseppe Narducci e Alessandro Milita nella «prospettiva dello scambio “voti contro favori”» che avrebbe permesso a Cosentino di ottenere dall’organizzazione malavitosa di Gomorra sostegno elettorale in tutte le competizioni alle quali l’esponente politico originario di Casal di Principe ha preso parte, dal 1980 a oggi. Questo intreccio avrebbe influito pesantemente anche sulle strategie portate avanti in materia di rifiuti, la piaga che ancora oggi umilia il territorio, alla luce dei legami con le società riconducibili ai fratelli Sergio e Michele Orsi, quest’ultimo assassinato nel giugno 2008 poco dopo aver iniziato a rendere dichiarazioni ai magistrati.

Nella richiesta gli inquirenti individuano come persona offesa del reato contestato a Cosentino la presidenza del Consiglio dei ministri. Palazzo Chigi dunque dovrà decidere se costituirsi parte civile attraverso l’avvocatura dello Stato. Adesso la parola passa alla difesa dell’ex sottosegretario, rappresentata dagli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro.

I due penalisti potrebbero chiedere il giudizio immediato, così da saltare il “filtro” dell’udienza preliminare e contestare direttamente al processo le accuse, peraltro sin qui sempre energicamente respinte dall’imputato sia in sede politica che giudiziaria. Sul capo di Cosentino pende ancora l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice Raffaele Piccirillo ma non autorizzata dal Parlamento. Il provvedimento è stato confermato per la seconda volta dalla Cassazione martedì scorso. La Suprema Corte aveva già rigettato un primo ricorso presentato contro l’ordinanza e così avevano fatto il gip Piccirillo e il Riesame.

Sempre martedì 21 dicembre sono scaduti venti giorni di tempo che la legge mette a disposizione della difesa per eventuali repliche all’avviso di conclusione delle indagini firmato dalla Procura. Ma i legali, che avevano chiesto l’interrogatorio di Cosentino nella primissima fase dell’inchiesta, hanno più volte manifestato l’intenzione stringere i tempi per poter giocare prima possibile le proprie carte davanti al giudice. Inevitabile, quindi, la richiesta di rinvio a giudizio firmata dai pm Narducci e Milita. Agli atti la Procura ha depositato moltissimo materiale: ci sono anche alcuni provvedimenti dell’inchiesta romana sul caso P3 che si intreccia con la vicenda per le presunte pressioni esercitate per influenzare l’iter del primo ricorso in Cassazione proposto da Cosentino e per l’episodio del dossier diffamatorio predisposto per tentare di frenare la candidatura di Stefano Caldoro alla guida della Regione. Uno degli indagati dell’inchiesta P3, l’ex assessore comunale di Napoli Arcangelo Martino, è stato interrogato anche dai magistrati del Centro direzionale il 17 settembre scorso.

Fra i testi sentiti nel 2009 dai pm Narducci e Milita ci sono inoltre l’ex governatore Antonio Bassolino, l’ex subcommissario per l’emergenza rifiuti Massimo Paolucci, l’ex vice commissario Raffaele Vanoli, tutti ascoltati con riferimento all’ipotesi investigativa che ruota attorno al contributo che Cosentino avrebbe fornito al progetto di realizzazione di un ciclo dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito da Fibe-Fisia Italimpianti.
 
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