Signoraggio: informazione corretta

Fondi neri, le carte che accusano Finmeccanica "Cola uomo Sismi". Le amnesie di Guarguagli, Questi truffano, evadono, fanno di tutto...

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47born
view post Posted on 17/7/2010, 09:57




Da Repubblica


Spuntano altri 4 milioni e mezzo di dollari riciclati fra la Svizzera e New York. I vertici sapevano dell'operazione "Digint", la piccola società informatica di proprietà per il 49% del colosso e per il 51% di Mokbel, e ne approvarono i termini finanziari

ROMA - I vertici di Finmeccanica sapevano dell'operazione "Digint", ne approvarono i termini finanziari, chiesero che la partecipazione dell'azienda fosse "schermata" da una società fiduciaria lussemburghese, una scatola vuota che avrebbe dovuto nascondere i nomi dei soci di quell'avventura - la "banda Mokbel" - e che avrebbe consentito la costituzione di una provvigione nera di 7 milioni e mezzo di dollari versati su due conti svizzeri di Lorenzo Cola. "L'uomo del Presidente" arrestato per riciclaggio l'8 luglio, suo consigliori di famiglia "almeno dal 1997". E, si scopre ora, pedina del Sismi, la nostra intelligence militare, che all'operazione Digint diede uno dei primi input. Gli atti depositati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo al Tribunale del Riesame (che ha fissato per la prossima settimana la decisione sulla richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati Franco Coppi e Ottavio Marotta, legali di Cola) scrivono un nuovo cruciale capitolo dell'affaire che toglie il sonno a Pier Francesco Guarguaglini. Di più: documentano la sua drammatica testimonianza di lunedì 12 luglio, quando, di fronte ai pm, le sue parole, i suoi "ricordi" vengono smentiti non solo dagli atti interni dell'azienda, ma da uno degli uomini a lui più vicini, il direttore generale di Finmeccanica Giorgio Zappa.

"IL PRESIDENTE, COLA E IL SISMI"
Il calvario di Finmeccanica comincia giovedì 8 luglio, con l'arresto di Lorenzo Cola, ma prosegue venerdì 9 luglio. Quando, alle 14.55, negli uffici della Procura, depone Giuseppe Mongiello. Il professionista, 47 anni, veneziano, è il responsabile del settore fiscale dello "Studio Legale Tributario", partner di "Ernst&Young" e come tale incaricato, tra il 2007 e il 2008, di predisporre per conto "del cliente Finmeccanica" l'operazione Digint. "I miei rapporti con Finmeccanica - esordisce Mongiello - sono con il presidente Guarguaglini, con il responsabile delle comunicazioni Borgogni, con il responsabile del settore fiscale Correale. Ho conosciuto Lorenzo Cola a metà del 2006 e mi venne presentato da Guarguaglini o da persona a lui vicina come "consulente esterno". Posso dire però con tranquillità che, successivamente, ho incontrato varie volte Cola in Finmeccanica con Guarguaglini e ho avuto la conferma dei rapporti molto stretti tra i due. Posso qualificare Cola se non come "il braccio destro" di Guarguaglini, sicuramente come uomo di sua fiducia".

Cola, dunque, non è esattamente uno dei tanti consulenti, come l'azienda ha maldestramente provato ad accreditare sin qui. Cola "è Finmeccanica". E anche qualcosa di più. "Cola - ricorda Mongiello - mi disse che Finmeccanica era intenzionata a rilevare una tecnologia di avanguardia per la protezione da intrusioni informatiche di cui era in possesso la società "Ikon". Ma con modalità riservate. Ricordo che la prima volta Cola mi parlò di questa cosa a casa sua, a Milano, alla presenza di un militare, tale Maurizio Pozzi, che si presentò come capocentro Sismi di Milano e che ora so essere a capo della sicurezza di "Alenia nord America"". Non è tutto. "Cola mi disse che la tecnologia Ikon gli era stata segnalata proprio da Pozzi, il capo centro Sismi. E da allora ho sempre ritenuto che Cola fosse vicino o comunque collegato ai Servizi. Questa circostanza, unitamente al fatto che Cola mi era stato presentato dai massimi vertici di Finmeccanica, mi induceva a non fare molte domande sulle operazioni che mi venivano richieste".
Se Mongiello ha ragione, Cola è dunque, insieme, braccio di Finmeccanica e ventriloquo del Sismi. É un fatto che l'operazione "Digint", la sua architettura societaria, con la costituzione della fiduciaria lussemburghese (la "Financial Lincoln") che controlla le quote di Digint, non incontra un solo ostacolo nei vertici dell'azienda. Danno semaforo verde Luca Manuelli, allora amministratore delegato di "Finmeccanica group service" ("Ho assistito alle sue telefonate con Guarguaglini", ricorda Mongiello) e Lorenzo Borgogni, direttore delle relazioni esterne. Finmeccanica acquisisce il 49% delle azioni "Digint", mettendone in vendita il 51%, che verrà acquistato dalla "banda Mokbel" per un prezzo esorbitante (8 milioni e 300 mila dollari), da cui verrà ritagliata la provvigione nera di 7 milioni e mezzo di dollari. Di più, "Digint" acquista da "Ikon" la famosa tecnologia che nessuna società del gruppo Finmeccanica utilizzerà mai. E soci di "Ikon" sono persone nel cuore dell'azienda. Nicola Mugnato (uomo di Borgogni) ed Enrico Albini, ex funzionario della Digos. Chiosa Mongiello: "Ho sempre ritenuto che l'operazione Digint fosse economicamente neutra e quando ho letto sui giornali che Cola avrebbe ricevuto come pagamento per questa società 8 milioni e 300 mila dollari sono rimasto sbalordito".

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